Ambiente e Tradizione. seconda e ultima parte parte | ||
A cura di HAKOMAGAZINE (estratto da HAKOMAGAZINE
n°3): www.hakomagazine.net
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continua .... per leggere la prima parte clicca qui Gli hohokam scelsero sempre di situare gli ingressi dei loro canali subito a valle dei reef, o meglio essi aprirono dei canali in tutti quei siti lungo il corso dei fiumi Salt e Gila in cui vi erano rocce impermeabili affioranti. Essi inoltre aprirono altri canali subito a valle delle confluenze di un fiume con i suoi tributari. Questa topografia delle correnti "a valle" determinava il percorso del canale e perciò la dislocazione dei terreni irrigui e dei conseguenti insediamenti. Va da sé che i villaggi più grandi e più a lungo abitati crebbero lungo i canali che si aprirono nelle intersezioni più favorevoli. Il sistema irriguo hohokam apparve nel 600 - 700 d. C. e raggiunse sua massima complessità nella valle del fiume Salt presso l'odierna Phoenix. In quest'area sono presenti tutti e tre i tipi di irrigazione: i canali principali, quelli di distribuzione e i canali laterali. I canali principali partivano dall'imboccatura subito a valle del reef, ove veniva creato uno sbarramento di diversione, fino alla prima biforcazione dove l'ampiezza del pelo libero veniva significativamente ridotta. I canali di distribuzione erano quei segmenti che dipartivano dal principale per portare l'acqua ai villaggi e ai campi laterali, mentre il tratto finale del sistema irriguo vedeva il canale perdersi tra i campi. Questi ultimi erano spesso anche collegati tra loro in file parallele a creare una rete di fossi di irrigazione. Vi era un altro tipo di canali laterali, detti "isolati", che si aprivano con un'angolazione acuta dai canali di distribuzione e si perdevano direttamente nell'appezzamento;' questo tipo di irrigazione sembra essere caratteristico delle fasi più antiche. Malgrado la complessità delle opere idriche, alcuni canali principali erano ampi circa 15 metri sul fondo e 21 al pelo libero ed erano profondi circa un metro e mezzo, gli hohokam non crearono mai strutture idrauliche complesse come dighe permanenti o sfioratori a stramazzo né fecero mai uso esteso di materiali di rivestimento artificiali che ritardassero le infiltrazioni dell'acqua. Coerente con questa rete di canali vi era una sequenza di villaggi con terrazze (mound) a piattaforma multipla disposti lungo i canali a intervalli di cinque chilometri a partire dal primo che era situato a cinque chilometri a valle della derivazione del canale principale. La distanza tra gli aggregati di villaggi era variabile in quanto dipendeva dalle derivazioni dei canali in base all'esposi-zione dei reef. Nel sistema a villaggi multipli spesso quello più grande era situato alla fine del sistema di canali che servivano per irrigare l'area ed in genere sulla riva superiore del corso d'acqua;' alcune comunità si trovano anche a quindici chilometri dalla derivazione principale. Anche nel Bacino di Tucson vi era una distribuzione dei villaggi a gruppo, ma in quest'area, molto più arida del Bacino dei fiumi Salt e Gila, gli insediamenti erano molto più vicini all'acqua, non distando mai più di un chilometro e mezzo dai canali e non più di due e mezzo tra loro. Gli insediamenti hohokam presentavano quattro tipi di struttura: il villaggio rappresentava l'unità più estesa con una popolazione di almeno cento individui ed era occupato permanentemente per un lungo periodo di tempo, calcolabile in secoli;' alcuni di essi si svilupparono a tal punto da raggiungere una popolazione stimata di più di un migliaio di persone. I villaggi presentavano strutture sociali come campi per il gioco della palla e piattaforme. Il secondo tipo di insediamento sono le frazioni che non raggiunsero mai una popolazionedi cento abitanti;' anch'esse furono abitate con continuazione per molti decenni o secoli. Vi erano poi le fattorie create soprattutto per rispondere alle necessità agricole e di sussistenza e che erano spesso abitate da un unico gruppo sociale. Erano costruite per rispondere a esigenze stagionali e venivano rioccupate ad ogni stagione per molti anni;' esse erano un in certo modo delle derivazioni delle frazioni e dei villaggi. Infine vi erano i capanni, strutture individuali costruite col solo proposito di gestire i campi e che erano occupate durante la semina o il raccolto. Esse punteggiavano la campagna hohokam diventando un elemento del paesaggio insieme ai terrazzamenti per le colture e ai canali. Nella molto più arida Papagueria presero invece forma altre due tecniche agricole: l'agricoltura tramite inondazione e quella detta Ak-chin. La tecnica Ak-chin, da una parola Papago che significa "bocca di torrente" è ancor oggi utilizzata dai papago stessi, probabili eredi degli hohokam, e consiste nel catturare le piene alluvionali create dalle piogge torrenziali tropicali per utilizzarle come fonte di irrigazione. Questo tipo di agricoltura apparve nel 900 d. C. e permise di colonizzare i declivi delle basse e medie bajada lontane dai canali e dalle fonti d'acqua perenni o semiperenni, ma che si presentavano (e si presentano) ricche di conoidi alluvionali su cui intervenire bonificando dei campi che potevano situarsi sui conoidi stessi o sulle giunzioni di due conoidi alluvionali indipendenti. Questo tipo di coltivazioni richiede una certa quantità di manodopera e si avvicina in questo alle tecniche di dry-farming (coltivazione dei suoli aridi) anch'essa praticata in area hohokam, ma se ne differenzia per la variabilità dei terreni posti a coltura e per il maggior afflusso di limo sulle coltivazioni. Se vuoi leggere la prima parte, clicca qui Per saperne di più www.hakomagazine.net |
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Sandra Busatta |
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