In questo contesto la rappresentazione concettuale del viaggio viene subordinato ad un viaggio virtuale attraverso strumenti elettronici (quali smartphone e App) e grafici (codice a barre bidimensionale) che ci guidono e conducono in un luogo altro, al di fuori delle mura fisiche della mostra, in cui poter fruire del lavoro dell'artista anche in altri momenti.
Perciò un viaggio per il viaggio, con veri e propri mezzi, con il desiderio di viaggiare e di scoprire altrove le sorprese del viaggio stesso che in questo caso sono dei veri e propri appunti di viaggio di luoghi e di istanti trasformati in disegni. Dunque una sorta di scatole cinesi, una metafora del viaggio con un viaggio attraverso una rete, non stradale ma di collegamenti informatici tramite i quali visitare altri luoghi e, come un vero e proprio viaggio, prendere possesso del visto per poterlo rivedere.
Come ogni viaggio che si rispetti, non è alla portata di tutti, anche se speriamo siano molti a fare questa esperienza del "viaggio virtuale" portandosi via con se la conoscenza di una nuova strada per ritrovare e riprovare le emozioni del viaggio attraverso le opere.
Munitevi di uno smartphon, o affiancatevi a una persona che ce l'ha, altro effetto collaterale del viaggio ossia la condivisione, installate una qualsiasi App gratuita di scansione di codici a barre, vi consiglio QR CODE CITY SCAN per esempio, allacciatevi le cinture e lasciatevi guidare da queste grafiche. |